Buongiorno crostacei! Ormai il Natale è alle porte, non so voi ma io sono molto emozionata!
Il Natale, soprattutto quando ero piccola, ha sempre rappresentato qualcosa di magico e gioioso. Il merito è sempre stato di una persona sola: Babbo Natale.
Lo so, sarete scettici, c’è chi ahimè non ci ha mai creduto, ma io, io ci credo ancora ciecamente.
“Lettere da Babbo Natale” di Tolkien è il capolavoro che serve a spiegare l’importanza di credere in Babbo Natale.
Autore conosciuto per ben altro, si è prodigato a rispondere a tutte le letterine che i suoi bambini scrivevano a Babbo Natale. Ogni anno, si inventava storie bellissime e divertenti per spiegare cosa faceva al Polo Nord, quell’omino tanto generoso. Le avventure insieme ai suoi aiutanti, venivano anche illustrate, e molto spesso riportavano i motivi per cui i bambini non potevano ricevere tutto ciò che chiedevano. La guerra che faceva da sfondo, non permetteva di ricevere molto. Eppure una parola di spiegazione c’era sempre.
Questa raccolta di lettere è la cosa più dolce che io abbia mai incontrato nella mia vita da lettrice. Immaginare un padre che si prodiga così tanto per far crescere i suoi figli pieni di immaginazione, lontani dalle preoccupazioni, salvaguardando la loro infanzia, mi riempi il cuore di gioia ed ammirazione.
Come mai credere in Babbo Natale? Perchè serve. Serve a salvare in parte il nostro bambino interiore. Serve a pensare che qualcuno doni qualcosa in modo del tutto disinteressato. Serve a immaginare che ci sia un adulto, che ci ascolta anche se siamo bambini. Serve a credere che la magia in parte si può ricreare. Babbo Natale è utile a tutti noi.
Non importa se da adolescenti smetteremo di scrivergli, se da adulti non ci interesserà più. Quello che ha rappresentato nella nostra infanzia è ciò che ha fatto la differenza nella persona che siamo diventati. Più generosi, più inclini alla fantasia e all’immaginazione. Più predisposti a non accettare la crudeltà del mondo, ma anzi, a provare a cambiarla.
Non rinunciate mai alla magia, solamente per l’età o le convenzioni.